Il Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta con il sottosegretario Graziano Delrio
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Sottolineano Anci e Upi che "è del tutto plausibile dunque che, stante le condizioni segnalate, nessuna regione riuscirà a produrre entro il termine del 31 dicembre 2014 previsto dalla legge 56/2014, provvedimenti organici di riordino che possano produrre effetti a partire dal 1° gennaio 2015".</br> La legge 56/2014 risulta inattuabile sul piano tecnico (almeno nella tempistica) ma, osservano Anci e Upi, di fatto la legge viene sostanzialmente abolita o, comunque, resa inoperante dalla legge di Stabilità 2015.</br> Osservano le due associazioni che l'imposizione alle province di versare al bilancio dello Stato 1,182 miliardi nel 2015 (2 nel 2016 e 3 nel 2017) "è un intervento totalmente avulso dalla legge Delrio perchè opera a prescindere dall'attuazione della riforma, senza tenere conto nè delle funzioni fondamentali provinciali, nè del processo di riordino di quelle non fondamentali.</br> La combinazione tra l'impossibilità di riordinare le funzioni ai sensi della legge Delrio e le pesantissime incombenze finanziarie imposte alle province sortirà il risultato che l'intero comparto delle province, costretto a continuare a gestire tutte le funzioni, ma con una deprivazione delle risorse che non trova riscontri per nessun altro comparto, andrà verso il default. </br> Ciò secondo Anci e Upi, oltre a causare il dissesto delle province "di fatto impedirà il completamento del riordino delle funzioni: la conseguenza immediata sarà, a partire dal 1° gennaio 2015, la sospensione dell'erogazione di servizi essenziali al fine del mantenimento degli equilibri finanziari".</br> Le regioni, dal canto loro, confermano di essere in disaccordo con l'impostazione della legge di Stabilità; questo perchè, di fatto, se le regioni acquisissero le funzioni provinciali con i tagli imposti, dovrebbero accollarsi loro i costi per la loro gestione.</br> Non a caso il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, ha annunciato che la regione ha intenzione di lasciare alle province lombarde tutte le competenze a esse devolute negli ultimi anni.</br>
Maroni ha aggiunto che "la decisione sarà formalizzata nella prossima riunione della giunta, dopo l'incontro, la prossima settimana, con l'Osservatorio regionale".</br> Restano in bilico le Province siciliane che entro il prossimo 8 aprile dovrebbero conoscere le decisioni della Regione.
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