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31-03-2014

Dalle Province ai Liberi Consorzi di Comuni,</br> una riforma che non convince.</br> Il confronto con i 5 deputati e i Sindaci fa emergere perplessità



Alcuni dei deputati presenti
Non convince i Sindaci che non l'hanno di certo incoraggiata e oggi temono che si vogliano scaricare verso il basso, sui Comuni, tutti i problemi. (Chi dovrà provvedere ai debiti delle Province ? Quali risorse saranno trasferite ai Comuni insieme con le competenze ? Come si farà ad adeguare le loro piante organiche per accogliere i dipendenti delle province in mobilità ?)</br> Non convince i rappresentanti sindacali che hanno parlato di un lungo periodo di "limbo" in cui sono state fatte precipitare le Una legge di riforma ancora tutta da definire che lascia perplessi per i tempi di attuazione e per il vuoto istituzionale che si è venuto a creare negli enti siciliani intermedi.</br> Una riforma che c'è, ma che non convince malgrado gli sforzi e le rassicurazioni di qualche deputato di maggioranza. Province. Non convince parte della deputazione regionale presente all'incontro che parla di una norma senza "ratio", fatta senza assegnare ancora le competenze.</br> E, ancor meno, convince i numerosi dipendenti presenti che la stanno subendo pesantemente, scettici, persino, nel percepire le dichiarazioni dei deputati che li hanno rassicurati sul mantenimento dei loro ruoli e dello status giuridico-economico.</br> Una riforma che andrà fatta per fasi; ma, che sicuramente prenderà molti più mesi di quelli previsti, lasciando la gestione commissariale per un lungo periodo.</br> Una paralisi amministrativa che sta bloccando la programmazione e la progettazione per acquisire le risorse necessarie a garantire interventi e servizi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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