L'aula dell'Ars.
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I due disegni di legge si occupano dei modelli organizzativi dei liberi consorzi e delle città metropolitane. Ancora da definire il trasferimento delle funzioni e la parte finanziaria, argomenti sui quali si è aperto anche il confronto con gli uffici del Ministro Delrio sulla più ampia riforma nazionale prevista dal governo Letta.</br> Il testo sulla costituzione dei liberi consorzi prevede che entro 90 giorni dalla pubblicazione della norma devono essere istituiti i nuovi enti che prendono il posto delle Province. Per cui se la legge si approverà a dicembre, i 90 giorni scadranno a marzo e quindi occorrerà una fase di gestione transitoria che prevede la proroga dei commissari.
Una decisione che più che all'Ars spetterà al governo.</br>Nodi da sciogliere ancora anche sul numero dei nuovi consorzi. Quanti saranno ?</br> Il rischio che saranno molti di più rispetto alle 9 Province esiste. Si potrebbe arrivare persino a 30. Ma su questo punto l'assessore regionale Valenti è ottimista.</br> "La norma prevede un minimo di 150 mila residenti e massimo 500 mila per dar vita a un consorzio di Comuni; ma, molto dipenderà da come verranno definite le città metropolitane e da "cosa" resterà fuori da queste. Si sa già che si stanno attivando i primi consorzi: quello di Selinunte, quello di Gela e tutti superano i 300 mila abitanti.</br>Io penso - continua la Valenti - che si vada in questa direzione, più grandi sì, più piccoli no, altrimenti diminuirebbe l'economicità dei servizi. I Comuni, spontaneamente si stanno muovendo in questa direzione. Spetterà loro scegliere a quale consorzio aderire tramite una delibera del consiglio.</br> Occorre stringere i tempi anche se sarà difficile chiudere la pratica entro l'anno".</br> E intanto anche i partiti si stanno muovendo per definire il futuro delle "nuove Province" suggerendo sostanziali modifiche ai due ddl.</br>
E non manca chi propone di ancorare la riforma regionale a quella nazionale del governo Letta. |