L'assessore regionale </br> Patrizia Valenti.
|
Il cammino che porterà al passaggio dalle Province ai liberi Consorzi sarà una corsa a ostacoli. Potrebbe protrarsi più a lungo del previsto. L’assessore alle autonomie locali Patrizia Valenti, infatti, spiega: “ Il governo regionale ha l’interesse a completare la riforma entro il 31 dicembre, così come prevede la legge. Ma una cosa è certa: il transito dai vecchi ai nuovi enti porta con sé problemi di varia natura.
Bisogna fare tutto con grande attenzione, senza farsi sopraffare dalla fretta”.</br>
Niente fretta, dunque. E così, l’ipotesi di un commissariamento lungo, lunghissimo (che potrebbe giungere fino al dicembre 2014) non è così lontana.
“Al momento – conferma l’assessore Valenti – non possiamo escludere nulla. Ma siamo comunque fiduciosi”.
</br> Ai deputati regionali ha fatto recapitare una prima bozza della riforma di Province e Comuni di 200 pagine che delinea il riassetto amministrativo delle autonomie locali in Sicilia.</br> Abolite le Province Regionali si devono costruire i Consorzi di cui faranno parte i tanti, forse troppi, Comuni.</br> E, intanto, la Giunta Crocetta ha varato l'altro ieri due provvedimenti. Uno prevede i limiti di abitanti per costituire un Consorzio (un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila) e il nuovo riassetto organizzativo. </br>Gli organi saranno il presidente, un vice, il consiglio dei sindaci e il consiglio del Consorzio (tutte cariche a titolo gratuito). </br>Nel Consiglio dei Consorzi ogni Comune sarà presente con sindaco e due consiglieri, uno di maggioranza e uno di opposizione, il voto con "parametro ponderato" secondo la popolazione rappresentata.</br>L'altra decisione riguarda le norme transitorie.</br> Nelle more della riforma alcune competenze delle attuali Province Regionali saranno assegnate ai Comuni (scuole, autorizzazioni esercizi commerciali ex art. 13 legge 9/86, contributi a manifestazioni); le altre assorbite dalla Regione (protezione civile, beni culturali in primis).</br> Gli istituendi Consorzi dovrebbero occuparsi invece di pianificazione territoriale, coordinamento dei servizi idrici, dei rifiuti, dei distaccamenti turistici.</br>Secondo prime indicazioni, i dipendenti potrebbero seguire il trasferimento di competenze, andando a lavorare in parte coi Comuni e in parte con la Regione.</br> Uno schema che si sta ancora perfezionando. |