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21-03-2013

E ... ORA ?



La sede della Provincia Regionale
di Via Malta.

Una legge che, secondo Avanti, presenta profili di incostituzionalita'.
L'Urps presentera' per questo al commissario dello Stato, Carmelo Aronica, una sua memoria.
"Con una serie di proclami schizofrenici -ha proseguito Avanti- Crocetta in campagna elettorale ha fatto incetta di sindaci promettendo loro di eleggerli come presidenti delle Province. Dopo aver fatto tesoro di questo bacino di voti, prima ha fissato la data delle elezioni a febbraio, poi a maggio, e infine le ha abolite. Di fatto con questa legge truffa -ha aggiunto- si vuole mistificare un atto incostituzionale con un populismo demagogico che non fa bene ai siciliani perche' moltiplichera' i costi ed elemina le elezioni diretta del presidente". L'abolizione delle Province "comporterà per i siciliani solo un aggravio dei costi, un salto nel buio senza certezze e getterà nel caos gli enti locali". La legge, secondo l'Urps "incostituzionale, infliggerà un duro colpo alla democrazia" perchè istituisce le elezioni di secondo livello. "Un'operazione di facciata che non scalfisce gli sprechi", sostiene l'Unione delle Province ch e sottolinea poi come la Regione ogni anno tra indennità e rimborsi degli organi costa circa 166 milioni di euro a fronte dei 17 milioni delle amministraziooni provinciali, con un costo annuo procapite per i siciliani rispettivamente di 32,97 e 3,39 euro. "Se Crocetta vuole fare veramente spending review -ha detto Avanti- perché non comincia a eliminare i dirigenti esterni, ridurre le indennita' degli assessori e l'abolizione degli enti intermedi collegati alla Regione, che sono 206 e che costano ogni anno 30 milioni di euro?". Contestazioni dell'Urps anche sul terreno dei costi legati ai dipendenti: la macchina regionale spende ogni anno un miliardo e 600 mila euro per gli stipendi con un costo procapite annuo per i siciliani di 321 euro mentre, le Province quasi 200 milioni di euro, per appena 39,61 euro procapite. Inoltre, rileva l'Unione delle Province, l'istituzione dei liberi consorzi di Comuni potrebbe moltiplicare il numero degli enti, fino a 30 o anche 35 a fronte delle 9 Province abolite, con una frammentazione in contrasto con la tendenza che si sta seguendo in Europa. "Le Province - ha proseguito Avanti - sono diventate lo scalpo da gettare in pasto all'opinione pubblica. Tutto questo per alimentare il populismo del presidente Crocetta che vuole ingraziarsi i deputati del Movimento 5 stelle, i cui voti forse sono necessari per approvare la prossima Finanziaria e il bilancio della Regione". L'Urps intende dare battaglia e presenterà un dossier con i rilievi di incostituzionalità al commissario dello Stato, in particolare riguardo al contrasto della norma con l'articolo 114 della Costituzione che qualifica le Province come elementi costitutivi della Repubblica. "Chiederemo con forza l'intervento del commissario dello Stato -ha concluso Avanti- e in ogni caso ci rivolgeremo al ministro degli Affari regionali perche' non puo' passare questo principio. Non siamo in una Repubblica delle banane. Quando questa Costituzione verra' modificata allora si potra' prevedere l'abolizione delle Province".
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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