Siracusa, l'istituto Rizza
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Sul punto, la Provincia di Torino ha già annunciato "obiezione di coscienza" e in Parlamento il deputato Davide Mattiello ha presentato un emendamento per correre ai ripari.</br>
Si attendono, intanto, risposte chiare dal Governo. </br>“Se le Province non saranno autorizzate a escludere dal calcolo del Patto di Stabilità le spese sostenute per l’edilizia scolastica, non potranno spendere pur avendo soldi a bilancio” spiega Mattiello. </br>
Il problema non è affatto da contabili.</br> In Piemonte le condizioni precarie delle scuole hanno addirittura fatto un morto, nel 2008.</br> Si chiamava Vito Scafidi, aveva 17 anni e perse la vita mentre era in aula, nel liceo Darwin di Rivoli.</br> Crollò il controsoffitto. Per quel fatto la giustizia ha stabilito in appello 6 condanne per disastro, omicidio e lesioni colpose. La morte di Vito Scafidì segnò nel 2010 l’inizio di una campagna per la destinazione dell’8 per mille allo Stato all’edilizia scolastica.</br> Una campagna sostenuta dalla Fondazione Benvenuti in Italia, da Libera e dall’associazione Cittadinanzattiva che è giunta al primo traguardo nel 2013, grazie a un emendamento alla legge di Stabilità del deputato Francesco Cariello. </br> Poco tempo fa il Governo ha dato l’ok sulla destinazione di quei soldi, 170 milioni nel 2013, ma manca chiarezza sul modo in cui saranno destinati e molti di questi rischiano addirittura di restare inutilizzati.</br> La situazione è più pesante in Sicilia ove il Governo Crocetta non riesce ancora a decidere sul nuovo ordinamento degli enti locali nell'isola dopo il passaggio "sospeso" ai Liberi Consorzi Comunali e la proroga concessa dall'Ars per altri sei mesi, sino all'8 aprile, ai Commissari straordinari che arriveranno a gestire un semestre pieno di criticità.</br> Basti pensare che la Legge di Stabilità 2015 impone a tutte le Province e alle città metropolitane un taglio di 1 miliardo per il 2015; 2 miliardi per il 2016 e 3 miliardi per il 2017.</br> Difficile, dunque, poter garantire i servizi essenziali ai cittadini in capo alle Province e alle Città metropolitane che, con la riforma Delrio, restano confermati.</br> Dalla gestione e messa in sicurezza delle oltre 5.100 scuole superiori italiane, in cui studiano 2 milioni e 500 mila ragazzi; alla gestione dei 130 mila chilometri di rete viaria nazionale affidate alle Province, di cui 38 mila strade montane; alla tutela dell'ambiente e agli interventi contro il dissesto idrogeologico.</br> Servizi che nel 2014 hanno un costo di 3 miliardi e 188 milioni.</br> Con i tagli imposti dalla Legge di Stabilità, nel 2015 le risorse su cui Province e Città metropolitane potranno contare per questi stessi servizi scende a 2 miliardi, per arrivare a 1 miliardo nel 2016 e all'azzeramento totale nel 2017.</br> Non si stanno abolendo così le Province; ma, si stanno privando i cittadini di servizi essenziali: le scuole senza riscaldamento e manutenzione; il diritto allo studio per gli alunni diversamente abili; la messa in sicurezza delle strade provinciali, la tutela del territorio e dell'ambiente.</br> Danni incalcolabili nei prossimi anni.
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