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08-04-2013
Le novità del DL che sblocca i debiti delle P. A. Il pagamento è di rigore. A risponderne sarà il dirigente. |
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Il dirigente del settore finanziario Gianni Vinci con i funzionari Salvo Gangi e Antonio Cappuccio.
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Il decreto legislativo 231/2002 prevede brevi termini di pagamento (di regola trenta giorni) oltre i quali scatta l'applicazione di pesanti interessi di mora.
Nelle transazioni commerciali in cui il debitore è una pubblica amministrazione il decreto 231/2002 prevede che le parti possono pattuire, purchè in modo espresso, un termine per il pagamento superiore ai trenta giorni, quando sia giustificato dalla natura o dall'oggetto del contratto o dalle circostanze esistenti al momento della sua conclusione. In ogni caso i termini non possono essere superiori a sessanta giorni e la clausola relativa al termine deve essere provata per iscritto.
Vediamo le novità del decreto legge in esame.
Innanzi tutto è istituita una procedura per rispettare i termini di pagamento: gli atti di pagamento emessi a titolo di corrispettivo nelle transazioni commerciali devono pervenire all'ufficio di controllo almeno 15 giorni prima della data di scadenza al termine.
Le fasi interne di lavorazione delle fatture sono cadenzate in maniera che non subiscano lungaggini per questioni burocratiche.
L'ufficio di controllo deve espletare i riscontri di competenza, ma dà comunque corso al pagamento, entro il termine di scadenza previsto dal decreto legislativo 231/2002: questo sia in caso di esito positivo, sia in caso di formulazione di osservazioni o richieste di integrazioni e chiarimenti.
La necessità di approfondimenti istruttori non blocca il pagamento. A questo punto se il dirigente responsabile non risponde alle osservazioni, oppure i chiarimenti forniti non sono accettabili, l'ufficio di controllo è tenuto a segnalare alla procura regionale della Corte dei conti eventuali ipotesi di danno erariale derivanti dal pagamento.
Quindi bisogna rispettare i termini di pagamento e se il pagamento non era dovuto scatta la responsabilità erariale del dirigente responsabile.
La responsabilità individuale sarà uno stimolo efficace per evitare che si commettano irregolarità amministrative a monte, confidando di poter bloccare poi, a valle, i pagamenti.
Il decreto legge in esame ribalta le cose: il pagamento si fa, salvo casi eccezionali, e il dirigente pubblico è chiamato a rispondere delle spese indebite. Per evitare, tuttavia, clamorosi autogol il decreto legge sul pagamento dei debiti maturati al 31/12 mantiene fermi i divieti di pagamento previsti dal 123/2011: per esempio spese fuori bilancio. |
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