Data: 15/02/2013
Oggetto: Unita la politica siracusana nel chiedere l’istituzione di una struttura di rianimazione pediatrica
  L’iniziativa di Gianni Briante di rilanciare con forza la richiesta di istituire presso l’ospedale Umberto I° una struttura di rianimazione pediatrica, è stata sposata questa mattina da un consistente numero di esponenti politici tutti uniti per sensibilizzare Asp e Regione siciliana. All’appello di Gianni Briante hanno risposto Enzo Vinciullo, Pippo Gianni, Titti Bufardeci, i consiglieri provinciali Liddo Schiavo, Gino Gionfriddo, Gino Saitta, Massimo Prado, Giuseppe La Rocca, Paolino Amato, Francesco Saggio gli assessori Giorgia Giallongo, vice presidente e Giuseppe Abbate. Pervenuto anche un messaggio di solidarietà all’iniziativa da parte di Stefania Prestigiacomo. Tutti insieme per convincere l’assessore regionale alla sanità a dotare la provincia di Siracusa di una struttura indispensabile. “Siamo qui – ha esordito Gianni Briante nel presentare l’iniziativa ai giornalisti – innanzitutto come genitori per andare avanti in questa battaglia che oramai conduciamo da tre anni. Serve questa struttura per salvare i nostri figli. Una provincia di oltre quattrocentomila abitanti deve avere notizie certe, non può più attendere. Tutti insieme vogliamo lanciare questo appello all’ass. Borsellino. Vogliamo sapere se almeno c’è già un progetto o quanto meno se hanno pensato di dotare il reparto di pediatria di un medico H24”. “Abbiamo assistito – ha detto Liddo Schiavo – al dramma della famiglia che qualche giorno fa ha perso un bambino di 5 anni. Oggi per la politica siracusana è un momento di unità. Chiederemo un incontro all’ass. Borsellino perché vogliamo che l’ospedale di Siracusa possa essere in grado di prestare, ai bambini, il cosiddetto primo soccorso. Se arriva al pronto soccorso un bambino di quattro, cinque anni, il bimbo dovrà essere stabilizzato. Una delegazione dell’Ente Provincia deve incontrare l’assessore regionale alla sanità”. “Tutti noi – ha sottolineato il consigliere provinciale Paolino Amato – siamo a fianco di Gianni Briante per questa battaglia di civiltà. Abbiamo raccolto cinquantamila firme, la Regione deve dare ascolto alla nostra richiesta. Mi auguro che la politica non sottovaluti questo importante problema”. “La mia adesione alla battaglia – ha detto Enzo Vinciullo – è totale. Dobbiamo chiedere un’audizione alla commissione sanità. In questo periodo abbiamo assistito a un balletto di responsabilità tra l’assessorato regionale alla Sanità e l’Asp di Siracusa Nello stesso periodo avrebbero potuto istituire almeno un pronto soccorso pediatrico. Invece nulla di tutto questo”. Poche parole da parte del consigliere provinciale Francesco Saggio. “Speriamo – ha detto rivolgendosi a Gianni Briante – che la tua iniziativa vada in porto. Per vincere questa battaglia occorre che tutta la politica siracusana sia compatta”. “Mi preoccupano – ha sottolineato il consigliere provinciale Gino Saitta – le barriere architettoniche mentali. Dobbiamo capire la disponibilità degli operatori presenti anche perché il personale medico è sottodimensionato. Senza dimenticare che sfugge a molti il fatto che oggi il concetto di responsabilità oggettiva è di tipo contrattuale e quindi di fronte a una inadempienza può essere chiesto un risarcimento di natura economica”. Pippo Gianni ha scaricato le responsabilità politiche sullo stato della sanità siracusana sul governo Lombardo. “Lombardo – ha sostenuto – ha deciso di distruggere la sanità di questa provincia anche attraverso la soppressione dell’ospedale di Augusta, strategico per il territorio. Occorre fare diventare nodale la questione sanità a Siracusa. Si tratta di un problema politico, dobbiamo capire cosa vuole fare l’assessore regionale”. Un plauso all’iniziativa di Briante da parte del vice presidente della Provincia, Giorgia Giallongo che ha sostituito il presidente Bono assente per altri impegni istituzionali. “Il governo Lombardo – ha detto – non ha portato i frutti sperati, speriamo adesso nel governo Crocetta”. Ha concluso gli interventi Titti Bufardeci. “Purtroppo – ha sostenuto – si parla di queste cose solo quando ci coinvolgono personalmente. Questo è un errore clamoroso. A mio avviso – ha concluso l’ex parlamentare regionale – tre sono le questioni principali. Occorre istituire subito una guardia attiva per il cosiddetto primo soccorso; strutturare un letto presso la sala rianimazione per l’emergenza; essere dotati delle strutture per le terapie. Voglio aggiungere che bisognerebbe anche pensare all’istituzione di un reparto di cardiologia pediatrica”.
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