Data: 01/12/2008
Oggetto: Consiglio provinciale
  Nel corso di un lungo consiglio provinciale che si è concluso poco prima dell’una di notte, scandito da diverse interruzioni per divergenze sorte all’interno della maggioranza (al momento dell’elezione del collegio dei revisori dei conti i consiglieri del Mpa, Ranno, Calvo, Saitta e Getulio hanno abbandonato l’aula), sono stati esitati tutti i punti all’ordine del giorno. E’ stato eletto il nuovo collegio dei revisori dei conti che è composto da Alessandro Abbruzzo (presidente) e da Carmelo Franzò e Antonio Gionfriddo (componenti). In pratica quest’ultimo costituisce la novità. E’ subentrato, infatti, a Giuseppe Cusi. Il Consiglio provinciale, dopo una lunga maratona, ha anche approvato le variazioni di bilancio e il piano triennale delle opere pubbliche, con il contributo di alcuni emendamenti discussi e approvati in aula, mentre qualche emendamento non è passato e qualche altro è stato ritirato. Le divergenze all’interno della maggioranza sono venute fuori allorché il Consiglio doveva votare per l’elezione del collegio dei revisori dei conti. Il capo gruppo del Mpa, Corrado Calvo, ha detto: “La maggioranza è composta da quattro partiti. Noi non intendiamo essere motificati da scelte che non comprendiamo. Nel momento in cui la maggioranza procederà all’elezione dei rappresentanti del Consiglio in seno all’Urps, allora noi voteremo l’elezione del collegio dei revisori dei conti. Per questo motivo chiediamo che questo punto all’ordine del giorno venga trattato nella seduta del 9 dicembre. In questo momento noi apriamo la crisi alla Provincia e chiederemo ai nostri assessori di dimettersi. Sappiamo bene che a fronte di questa nostra posizione ci saranno delle ripercussioni non solo a carattere provinciale”. Il resto della maggioranza ha provato a far desistere il Movimento per l’autonomia dall’iniziativa messa in atto. Per l’Amministrazione attiva è intervenuto l’assessore Tino Di Rosolini che ha replicato: “L’Amministrazionen attiva – ha detto – prende atto che la maggior parte del Consiglio provinciale intende mettere l’Ente nella condizione di esercitare le proprie scelte programmatiche. Dà anche atto al Mpa che esprime il proprio dissenso sul cosiddetto percorso, non sul merito. Sottolineo anche il senso di responsabilità dell’opposizione”. Oltre alla maggioranza, con i consiglieri Di Lorenzo, Andolina, Briante, nella discussione politica è intervenuta anche l’opposizione con il consigliere Carmelo Spataro il quale ha detto: “Questa discussione non mi coglie di sorpresa ma mi coglie impreparato. Questa vicenda non esprime un disagio, ma una profonda divergenza di natura politica considerato che il Movimento per l’autonomia esprime un assessore e un vice presidente”. Nel corso della seduta, il consigliere Paolino Amato si è lamentato perché gli organi di stampa non hanno dato molta attenzione alla mozione di solidarietà nei confronti di un imprenditore della zona sud vittima di attentato, che il Consiglio, all’unanimità, aveva votato nel corso di una delle ultime sedute. Il Consigliere Gaetano Amenta, invece, ha proposto – ed è stata condivisa da tutto il Consiglio – una mozione di condanna per il raid vandalico di Canicattini, raid che ha portato alla devastazione di una scuola. Alla seduta hanno partecipato gli assessori Salvatore Mangiafico (che insieme al dirigente del settore, Pino Biondo, ha chiarito alcuni aspetti delle variazioni di bilancio), Tino Di Rosolini e Giuseppina Ignaccolo (Mpa). Quest’ultima ha abbandonato l’aula insieme ai consiglieri del Movimento per l’autonomia. Il presidente del Consiglio, Michele Mangiafico, ha espresso motivata soddisfazione per l’approvazione di provvedimenti significativamente importanti per la vita dell’ente, come l’assestamento di bilancio e il piano triennale delle opere pubbliche. “Il Consiglio – ha aggiunto Mangiafico – ha preso atto anche della specificità della zona montana all’interno del territorio provinciale, un’area a cui va riconosciuta una dignità particolare all’interno delle risorse per la viabilità provinciale e una peculiare organizzazione degli uffici per la risoluzione delle problematiche che la interessano”.
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